La magia si nasconde spesso nei posti più infimi.
La troviamo nelle bancarelle ambulanti a ridosso delle strade delle nostre città; la troviamo in un sorriso scambiato da due perfetti sconosciuti, in un bar di periferia; la troviamo nei vicoli più arroccati e dimenticati da Dio: la troviamo dentro quei luoghi in cui la magia dovrebbe rimanere intrappolata in una tela colorata, o dentro una palla di vetro, e non uscire fuori per mischiarsi alla vita.
Roberto Pestarino l'ha colta nelle sale dei principali musei italiani, percependola in quelle persone intente ad osservare un'opera d'arte o reagire ad uno stimolo proposto dall'esterno.
La sua è un'incursione dentro il silenzio assordante di quei pensieri occupati dalla forsennata ricerca della risposta del perché della scelta di un colore o del come siano entrate, da quella porta piccolissima, quelle opere mastodontiche.
"A caccia di foto nei Musei" è un titolo ironico, quasi beffardo, che strizza l'occhio al rituale della sopravvivenza in un luogo in cui di vivo c'è spesso ben poco.
Roberto è entrato a capofitto in questa dimensione, costruendone, in un tempo indefinito, una serie fotografica fatta di performance temporanee di attori assoldati sul momento.
Vediamo bambini incorniciati da strutture fatiscenti. Vediamo persone realizzare salti olimpionici, per superare un raccordo o spostarsi in un posto più privilegiato, vediamo ombre minacciose che accolgono i visitatori ancor prima di varcare la soglia del percorso museale: tutti individui talmente affascinati e stregati dagli ambienti visitati da dimenticarsi di essere in pubblico.
Come si suol dire, l'occasione fa l'uomo ladro, e Roberto nelle sua narrazione delle stranezze umane, e delle fattezze museali, ha osservato incuriosito il formarsi di situazioni in cui l'uomo diventa opera d'arte, attraverso la giusta sovrapposizione di piani o di momenti topici.
I suoi soggetti sono esuberanti, straniti, come se fossero avvolti da un'aurea di spensieratezza ed inquietudine che li trascina da un'opera all'altra, in un moto perpetuo. I suoi ambienti, sapientemente costruiti dai curatori, e ricostruiti fotograficamente dentro le sue inquadrature, diventano crogioli di misteri e di stolidità.
Osservare è più forte di noi e l'immaginazione inquina la nostra percezione degli spazi e dei volti umani. In questi scatti, frutto di un'attesa spasmodica di fronte a quell'immagine che ci siamo costruiti in testa, sono per certi versi un'esaltazione della nostra visione trasognante.
La magia dei musei è anche questa e rimanere a guardare da fuori quello che è in grado di fare sul genere umano rimarrà per sempre un'opera dentro un'opera: una gioia per gli occhi di noi fotografi.
Chi è Roberto Pestarino?
Roberto Pestarino è un fotografo di origini piemontesi. Vive tutt'ora in un piccolo paesino vicino Alessandria. È presidente del circolo fotografico "Oltregiogo". È stato pubblicato su Image Mag, Interphoto e Keblog. Puoi scoprire il resto dei suoi lavori sul suo profilo Instagram o Sito Web.