L’uomo è il soggetto prediletto nella fotografia di strada contemporanea. Le grandi immagini, quelle degli autori da prima pagina, ci hanno dimostrato ampiamente che una fotografia di strada, per poter essere memorabile, ha bisogno della presenza dell’essere umano all’interno dell’inquadratura. Senza, raccontano i grandi guru del genere, perde di significato. Ma è davvero sempre così?

Ci scordiamo fin troppo presto che come fotografi abbiamo a nostra disposizione un ventaglio di possibilità quasi impareggiabile, situazioni che vedono metterci a contatto con realtà diversificate e in cui l’uomo, spesso, è assente, o non totalmente protagonista.

Una tra queste possibilità è sicuramente quella di realizzare, con la simpatica e mai opprimente partecipazione di animali domestici, stradali e selvatici, fotografie di strada al limite del risibile, dell’impossibile.

I cani, i gatti e gli uccelli, per citarne solo alcuni, sono tra i soggetti che meglio descrivono il rapporto intrinseco tra natura e civilità, tra quotidianità e cultura, tra persone in giacca e cravatta ed esseri viventi privi di vestiario.

Saperli raccontare, attraverso la fotografia è un ottimo modo per ampliare i nostri orizzonti e dirci, una volta per tutte, che è possibile fare Street Photography anche senza uomini. In questo articolo, frutto della collaborazione dei lettori del Magazine, analizzeremo insieme il fenomeno.

Animali: un soggetto su cui poter lavorare — con dolcezza, si intende.

Foto di © Gianluca Marrone (IG: gianluca_brown)

Gli animali sono un soggetto particolarmente interessante per le nostre fotografie di strada. Diversamente dagli umani, ci danno la possibilità di poter ragionare, senza avere il timore di essere visti o reguarditi, sulla giusta composizione e sul momento da immortalare.

Gli animali si dimostrano essere “emotivamente” predisposti a farsi scattare delle fotografie, soprattutto se sono stati educati a vivere in mezzo agli uomini o hanno avuto la fortuna, nella loro breve esperienza come esseri viventi, di entrare a contatto con noi senza traumi od esperienze negative alle spalle.

Loro, al contrario di noi, non si chiedono il perché fare una cosa, la fanno e basta, dando vita così a situazioni straordinariamente eccentriche e spesso dal sorriso contagioso.

Si trovano in ogni dove: nelle strade, nei parchi e negli zoo cittadini. Ogni luogo è buono per instaurare un rapporto con loro e per pensare ad una possibile fotografia di strada.

Nella Street Photography moderna sono soprattutto tre i soggetti di questo universo che rientrano più spesso degli altri nelle nostre inquadrature. E questi sono:

  1. I cani
  2. I gatti
  3. I piccioni o i gabbiani

Ti sarà capitato di incontrare online fotografie che li immortalano mentre eseguono movimenti convulsi o mentre scappano dai loro inseguitori al seguito di un primo confronto faccia a faccia. In questo contesto la scelta del tipo di soggetto, della sua grandezza e delle sue peculiarità, determina risultati differenti.

I cani, ad esempio, hanno la grandissima capacità di mostrare fin da subito gioia, tristezza e felicità senza dover passare dalla creazione di una posa forzata o dalla stimolazione di una risposta da parte del fotografo.

Questi, insieme ai piccioni o gabbiani, sempre pronti ad avventarsi sul cibo, sono quelli che si adattano meglio ad un’idea di fotografia di strada più ironica e surreale. I gatti, invece, si lasciano andare a narrazioni di carattere più emotivo e contemplativo.

Esistono tanti altri animali che passeggiano imperterriti sul suolo cittadino e che stanno pian piano facendosi largo nei nostri immaginari: ci sono i maiali, le oche e le tartarughe. Le possibilità, come avrai già capito, sono infinite e non si esauriscono negli animali normalmente conosciuti.

Foto di © Liliana Ranalletta (IG: liliana_ranalletta)

Questo approccio, quello della fotografia di strada con animali, è molto più rilassato rispetto a quello classico e permette, anche ai più timidi, di tirare fuori delle fotografie di strada paragonabili a quelle in cui è presente un essere umano.

Mi è capitato più volte di fermarmi in strada ad osservare un animale domestico giocare con il suo padrone. Il rapporto che sussiste tra le due entità dà presto vita ad una moltitudine di vicende che possono essere registrate dalle nostre macchine fotografiche.

È incredibile constatare come il dialogo, o il rapporto tra uomo ed animali, raggiunga spesso dei livelli simili, se non superiori, a quelli tra due esseri umani. Molti scambiano delle parole con il proprio animale, lo tengono informato sulla politica del momento e sugli scandali cittadini.

Vederli tergiversare, in una dimensione in cui è possibile credere che la lingua canina e quella umana possano essere comprese da ambedue le parti, è uno spettacolo per gli occhi e per l’anima, un vero e proprio scenario da strada immancabile nel nostro archivio personale.

Ma non si esaurisce qui il nostro ventaglio di possibilità.

Foto di © Paolo Mangoni (IG: paolomangoni)

Gli animali, come i passanti di una normale cittadina italiana, non sono sempre legati ad una persona. Spesso vagano solitari nelle strade, o nei luogi di incontro, ed entrano a contatto costantemente con perfetti sconosciuti.

Da fotografi è innegabile che queste situazioni siano interessanti poiché la risposta che si ottiene da esseri non muniti di un’intelligenza umana, è imprevedibile, immediata.

Ogni animale corre e si muove nell’ambiente con velocità, altezze e ritmi differenti da quelli umani. Scegliere un punto di vista inusitato, che ci faccia immergere nel loro mondo, può essere il punto di inizio di un viaggio nei meandri dell’incredibile e dell’insospettato.

Se già questo non bastasse, esiste anche un altro asso della manica per gli amanti di questo approccio: la necessità, spesso morbosa, da parte dei padroni, di imbellettare queste povere creature con vestiti od oggetti di abbligliamento paragonabili a quelli umani.

Ora, non me ne volere, trovo questa cosa molto ridicola ed assurda, ma ammetto che da spettatore esterno, vedere un cagnolino con delle scarpette, o un gattino con una sciarpa, mi fa molto ridere.

Foto di © Alessandro Giudice (IG: alegiudice73)

Questi elementi possono essere sfruttati per creare una situazione al limite del grottesco, mettendo a paragone, per contrasto od analogia, l’universo animale con quello umano.

Ti faccio un esempio di spessore, per farti capire meglio il fenomeno. Ad aver lavorato moltissimo su questa linea è soprattutto un grande fotografo che so bene conoscerai meglio di me: Elliot Erwitt. Lui ha da sempre visto negli animali, cani in primis, una rappresentazione molto più vera e spontanea dell’animo umano.

Ellit Erwitt non ha mai nascosto il suo amore per i cani e le sue fotografie sono la rappresentazione di come si possa creare uno scatto divertente e forte “emotivamente” anche con un soggetto non umano. I suoi cani, straordinariamente simili ai loro padroni, sono l’emblema della civiltà che travalica nel mondo naturale.

Ma come poter “sfruttare” questo soggetto per le nostre fotografie?

Andiamo al concreto. Dopo la teoria, arriva la pratica. Come sappiamo esistono una grande varietà di animali, alcune più classiche ed alcune più eccentriche. Questo ci porta ad avere molte possibilità di scatto ed altrettante occasioni per affinare la nostra vista.

Ogni razza e ogni animale ha di per sé delle caratteristiche interessanti: sta a noi saperle sfruttare, individuare e mettere in evidenza per creare una fotografia dal giusto impatto emotivo e narrativo (cosa che risulta essere molto facile con loro).

Foto di © Antonio Trincone (IG: trinconeantonio)

Un esempio per diversificare gli scatti potrebbe essere quello di lavorare sull’accostamento tra il padrone e il suo cane, alla Erwitt insomma. Quest’ultimo dà vita ad un contrasto tra le dimensioni dei due e dona allo scatto un impatto ironico davvero interessante (soprattutto se utilizziamo un grandangolare per enfatizzare la distorsione).

Un altro esempio potrebbe essere quello di introdurre l’animale all’interno di un contesto umano per mettere in evidenza il suo comportamento franco e vero all’interno di quel momento o, all’opposto, isolarlo dal contesto ed inserirlo in uno suo prioritario: l’animale in bella vista, tutto il resto sfocato.

In questi casi si agisce con modalità molto differenti da quelle classiche della Street Photography. Spesso, per evitare di rovinare la spontaneità di certi momenti, cerchiamo di non farci notare dai nostri soggetti. Con gli animali questo è quasi impossibile, perché il contatto visivo è il punto focale di tutta questa operazione.

Guardare negli occhi i nostri soggetti crea immediatamente una connessione e ci permette, anche grazie al nostro avvicinamento a loro, di preparare il terreno fertile ad una possibile buona fotografia. È innegabile che qui i tempi si dilatino, perché l’animale, prima di presentarsi a noi, ci studia, come anche il suo possibile padrone, quando ci avviciniamo per scattare una fotografia.

Foto di © Massimo Russo (IG: massimorussophoto)

Per questo, a prescindere dal nostro approccio, è sempre meglio chiedere il permesso al padrone, prima di scattare una fotografia, e di instaurare con lui, quando possibile, un piccolo dialogo, magari legato proprio all’animale (chiedendo magari il sesso o facendo un complimento). Questo aiuterà a rendere l’atmosfera molto più serena.

Nel caso invece di un animale non addomesticato, ti consiglio di non esagerare con i movimenti e di avvicinarti con calma cercando di spingerlo ad avvicinarti a te (magari chiamandolo dolcemente od offrendogli del cibo).

Ad oggi è possibile trovare animali esotici in luoghi comuni come parchi o riserve naturali. Qui, al contrario delle strade, la dimensione è sicuramente più bucolica ma non per questo priva di interesse.

Se nelle strade sembrano loro, gli animali, ad entrare nel nostro mondo, nella natura sembriamo invece noi ad entrare nel loro. Un rapporto che prospetta numerose possibilità e che può spingerci a vagare davvero con l’immaginazione.

Insomma, a prescindere dalle tue decisioni ed idee non essere mai aggressivo e né fastidioso con gli animali. Avvicinati a loro con calma, stimola una reazione e goditi la scena.

Non c’è cosa migliore che assistere ad un incontro fortuito con un animale e vedere la sua reazione. Se poi questo si consuma tra noi e lui, o tra un altro essere umano e lui, poco importa, l’importante è essere pronti a registrare il momento. Quello che ne verrà fuori ti stupirà in ogni caso, puoi giurarcelo!

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Cambiamo le prospettive 🔻

La cultura fotografica cambia la prospettiva sul mondo. Se credi quanto me che sia importante renderla fruibile a tutti, diffondiamola insieme. Basta solo qualche spiccio :)

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