Nel mondo dei sogni, ogni luogo si trasforma in uno spazio dalle leggi imprevedibili. In quei pochissimi istanti di fulgida lucidità mentale, quando il corpo umano entra nella fase REM, e la mente inizia a mostrarci le sue più che mai stranianti sceneggiature da quattro soldi, i sognatori di tutto il mondo vagano liberi in trame dal finale sconosciuto. Si sentono forti. Invincibili. Dentro di loro, scoppia una guerra; fuori, il mondo continua a scorrere alla sua normale velocità.
Dormire è una fase fondamentale della nostra sopravvivenza. Da buoni mammiferi quali siamo, il sonno ci fa recuperare energie, guarire ferite, dimenticare che la società là fuori è una creatura dai denti aguzzi. Dormire, nell'ultimo periodo, è anche diventato un fatto politico, di chi può permettersi di riposare a casa propria e chi, invece, si ritrova a schiacciare un pisolino a pochi passi dal posto di lavoro.
Il sonno, in poche parole, ha a che fare con noi più di quanto si possa credere; guardare le sue evoluzioni è come vedere il futuro e il presente dell'umanità intera.
In Dreamers, di Simone Pasotti, ne abbiamo una sconvolgente dimostrazione.
Dormire: privilegio o necessità?
Cos'è diventato il sonno nel XXI Secolo?
In questa società contemporanea sempre più governata dal denaro e dal lavoro sottopagato, dormire sembra essere un privilegio indirizzato a pochi individui.
Quello che era fino a qualche secolo fa un ristoro necessario per ogni abitante di questo Pianeta (umano e non), si è trasformato in un fastidioso rituale da consumare il più velocemente possibile, per ritornare subito operativi in società.
In Dreamers, lavoro recentemente messo in mostra al Ma.Co.F di Brescia, Simone Pasotti ce ne dà un rapido assaggio, indagando, con le sue istantanee pressoché esemplari di un fenomeno, gli sviluppi recenti di quel sottile confine che divide il pubblico dal privato: ormai, a detta sua, «disintegratosi del tutto».
In questi puzzle a cielo aperto, in cui l'osservatore è sollecitato a trovare il soggetto tra la merce esposta (quasi infinita) e la spazzatura urbana (spesso usata come cuscino), il fotografo bresciano ci rende partecipi del riposo di perfetti sconosciuti.
Tutti dormono, sono nel loro mondo, protetti dal velo dei sogni e scrutati da ognuno di noi. Non sembrano preoccuparsi della minaccia dell'esterno. È la normalità. La vita di tutti i giorni; chi potrà mai interromperli dal loro sonno profondo?
Non è facile catturare momenti di sonno senza provare la sensazione di aver violato spazi intimi. Dialogare con i soggetti, indagando la loro idea di intimità, ha creato le condizioni per fotografare, volta per volta, chi ha partecipato a questo progetto - Simone Pasotti
Guardare queste fotografie mi ha fatto pensare molto a chi siamo e chi diventeremo. Pur provenendo da una dimensione particolarmente circoscritta - quella dei mercati e dei negozi al dettaglio - non posso non ragionare sui motivi che hanno spinto queste persone a rendersi, volontariamente, vulnerabili allo sguardo altrui.
Dormire in un posto pubblico vuol dire accettare il giudizio della folla, qualunque esso sia. Ci vuole una certa dose di coraggio, a farlo: si rimane inermi per ore senza sapere quello che accade, mentre il corpo, immobile, diventa quasi un'attrazione turistica; da fuori, ci si ferma a guardarlo, a chiedersi quale storia lo abbia condotto lì. Lavoro o povertà? Necessità o privilegio? Sfruttamento o felicità?
Tante domande, insomma, vengono fuori dalla visione di queste immagini. Quesiti che mi fanno chiedere se sia questo il vero futuro dei dormienti - lunghe giornate passate vicino al posto di lavoro perché l'economia attuale non ci offre alternative -oppure una fase di passaggio destinata a cambiare o a scomparire del tutto.
L'obiettivo di Simone Pasotti non fa che amplificare ancor di più il concetto di voyeurismo (e di ambiguità) portandoci dentro una situazione politica, sociale e filosofica oggi al centro di accese discussioni. Un "Where's Wally?" in cui Wally non è un hipster dal maglione rosso, cappellino di lana ed occhiali ma un lavoratore totalmente immerso nei detriti del consumismo e del precariato.
Un progetto, Dreamers, che accende un lume sui sognatori del XXI Secolo.
→ L'AUTORE
Simone Pasotti è un fotografo di origini bresciane. Attraverso la fotografia, racconta storie che possano offrire uno sguardo intimo e personale sulla complessità della vita quotidiana (dalle cose belle, a quelle meno). Puoi dare un'occhiata al resto delle sue immagini sul suo Sito Web o Instagram.