Si dice che dietro ai grandi uomini ci siano sempre delle donne audaci e grandi altrettanto quanto loro.
Beh, nel caso di Lee Miller, fotografa di guerra, e compagna di alcuni tra i più grandi artisti dell’epoca delle avanguardie storiche, questa proporzione vacilla clamorosamente, tendendo abbondantemente l’asticella verso di lei.
Ho potuto constatarlo, e posso dirtelo ora con estrema certezza, grazie alla lettura del meraviglioso racconto di Serena Dandini, la “Vasca del Führer”: un volume stratosferico, in cui Serena ha ricostruito minuziosamente la vita di questa grande donna ripercorrendone le sue gesta di passo in passo.
Conoscevo Lee Miller per qualche sua fotografia ed aneddoto raccontato sui libri di storia, ma non avrei mai pensato, alla fine della lettura, di rimanere talmente affascinato dalla sua figura da volerne sapere di più in merito.
Ma chi era Lee Miller?
Lee Miller è stata una fotografa, modella e donna rivoluzionaria, una di quelle che non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno e che avrebbe fatto di tutto pur di portare a termine i suoi piani.
Donna definita bellissima, una delle più belle dell’epoca, ma anche una delle più pericolose, per il suo carattere provocatorio e per le sue abilità artistiche nel campo fotografico. Chi la incontrava ne rimaneva estasiato, innamorandosene subito e arrivando a fare per lei di tutto e di più.
Donna suadente, ma anche coraggiosa. Ha viaggiato in giro per il mondo immortalando l’evoluzione dei tempi. Lo ha fatto da sola, accompagnata dalla sua fida macchina fotografica, ma anche in compagnia di grandi artisti, come Man Ray.
Tutto questo per ricercare un posto in questo mondo e definire una volta per tutte che le donne possono ottenere e portare a termine anche il compito più difficile: quello da “uomo”, per intenderci.
Una storia, che vista da fuori, sembra essere inverosimile, quasi una fiaba a lieto fine: Lee Miller, la super eroina in gonnella, capace di tutto e forte contro tutti. Ben presto però, sfogliando le pagine di questo libro, scopriamo che le favole non esistono e che la vita è più dura di quanto uno potrebbe aspettarsi.
E qui arriva la storia, quella vera e che ti colpisce nel profondo.
Lee Miller vive per molti una vita agiata, felice, ma dentro di lei sa bene che questa felicità non durerà in eterno. Alcune vicende la cambieranno e le faranno capire che la vita va presa così com’è: con le sue gioie e i suoi dolori.
Potremmo definirla una forma di insoddisfazione perenne, di depressione, che l’ha spinta a cambiare spesso aria ed attraversare diverse zone e luoghi del mondo per poi tornare a casa, delusa per non aver trovato quello che cercava.
Un libro che ci parla di fotografia, in senso lato, ma anche, e soprattutto, di esistenza e di resistenza umana, in un periodo storico in cui tutto sembrava potersi incrinare e scomparire nel nulla, portandosi appresso tutto dentro un tunnel senza via di uscita.
Un racconto che difficilmente passa inosservato e che ti crea nello stomaco quella strana ed ambigua sensazione di invidia pazzesca, per questa giovane figura che ha avuto la fortuna di vivere a stretto contatto con personaggi come Picasso e Robert Capa, mista a repulsione, per quelle visioni di morte che l’hanno accompagnata fino alla sua scomparsa e che tu, da lettore, non avresti mai potuto superare.
Guerra Mondiale, stupro, invasione nazista, campi di concentramento e chi ne ha più ne metta. Una vita che non tutti saremmo stati in grado di affrontare, ma che Lee Miller ha portato a termine, con quella forza e spirito di rivalsa che l’hanno tenuta in piedi anche nei momenti più bui.
La fotografia le è stata d’aiuto in questo processo. Amica fedele sempre pronta a sorreggerla e a supportarla in qualsiasi progetto, anche il più assurdo e fuori dagli schemi; l’unica a non tradirla mai e ad essere sempre presente nella sua vita: “gli amori passano, ma la fotografia rimane” è questa la filosofia di Lee Miller e non mi sento di criticarla perchè, sotto sotto, ci credo anche io.
Un libro ben narrato, affascinante e curioso. Una storia che se ami la fotografia dovresti assolutamente conoscere, perchè di Lee Miller ne esiste solo una ed è l’ora di scoprirla in ogni suo pregio e difetto.
Mi ha piacevolmente stupito e non avrei mai pensato di rimanere così coinvolto emotivamente da questa storia da chiedermi quante altre donne straordinarie meritano la nostra attenzione, ma che a causa di una mancanza di propensione da parte di chi dovrebbe mantenere viva la loro memoria, rimangono sconosciute ai più.
Per fortuna il vento sta cambiando e vuoi per motivi commerciali, o per motivi strettamente culturali, si sta dando largo spazio a tutto e a tutti. Questo libro ne è una bella testimonianza e spero di poterne vedere altri presto in futuro.
Dirti altro sarebbe superfluo, quindi ti consiglio di leggerlo e di dargli una possibilità. Anche perché, conoscere cosa diavolo nasconde quella vasca in prima piano nella copertina, merita ampiamente l’acquisto di questo libro, non trovi?