Fotografia di strada e danza, due mondi così distanti che si uniscono nella fotografia di Gueorgui Pinkhassov: artista russo dalla visione atipica e fortemente surreale. Difficilmente non verrete rapiti dal suo modo di costruire e “distruggere” la realtà che lo circonda.
Biografia
Gueorgui Pinkhassov nasce a Mosca nel 1952. La sua passione per la fotografia si sviluppa già da giovanissimo grazie al suo amore per la pellicola e per il cinema. Frequenta la scuola di cinematografia di Mosca nel 1969 (VGIK) ed entra a far parte della Unione delle Arti Grafiche della città nel 1978.
Il suo amore per il cinema lo condurrà professionalmente negli studi della MOSFilm e successivamente come fotografo di scena in molte pellicole di spessore nel panorama artistico nazionale. Il suo modo di scattare e di interpretare le circostanze a lui vicine verranno trasportate anche nel mondo della fotografia di strada e di reportage creandosi così, uno stile al limite del reale con forti derivazioni di stampo astratto e pittorico.
Le sue immagini non sono passate inosservate al mondo della fotografia professionale e tutt’oggi Gueorgui è uno tra i più prolifici ed importanti fotografi della Magnum Photos.
Il processo creativo di Gueorgui Pinkhassov
Fotografia di strada e danza, un parallelismo che ho voluto fin da subito mettere in evidenza nella mia breve analisi di questo autore. Il legame tra questi due mondi viene sottolineato dal modo di procedere di Gueorgui Pinkhassov all’interno degli ambienti da lui fotografati.
Si muove svelto, con passo felpato, mosso principalmente dalla passione e dalla potenza delle sensazioni, positive o negative che siano.
Tutto quello che lo circonda sembra avere senso. Tutto quello che viene inquadrato dalla sua fotocamera si trasforma in un quadro astratto dove i soggetti, la luce e i colori si uniscono per dare vita ad un’immagine ricca di dettagli e sfumature.
L’amore per il cinema sperimentale di stampo russo viene subito fuori, lo si vede dalla propensione di far uso di colori molto accessi e da questa leggera velatura che rende molte volte “complicato” poter riconoscere i soggetti inquadrati.
L’ombra e i riflessi partecipano attivamente alla narrazione degli eventi. Sono due piccoli aiutanti che mascherano ed enfatizzano questa già presente anima misteriosa che non fa altro che portarci in mondi sempre più magici e surreali. Il quotidiano non è mai stato così diverso da come ce lo avevano descritto o rappresentato prima d’ora.
Quando pensiamo di aver capito dove siamo e cosa stiano facendo i soggetti all’interno della scena, ecco che veniamo subitamente catapultati in un altra dimensione dove ogni cosa è sospesa in un apparente condizione di instabilità.
Gueorgui Pinkhassov è abile a sfruttare ogni minimo dettaglio a lui vicino e la sua narrazione è strettamente personale, poetica ed emozionale.
L’unica cosa che conta è la curiosità. Per me essa è l’anima della creatività.
— Gueorgui Pinkhassov
Difficilmente si può rimanere indifferenti dalla visione degli scatti di questo autore che con grande semplicità, ci descrive la bellezza della vita e delle cose.
Cosa ci insegna Gueorgui Pinkhassov sulla fotografia?
Gueorgui Pinkhassov sembra aver mantenuto la sua natura da infante, quella che si ancora all’esplorazione e alla continua ricerca di simboli e di istanti che ci smuovono le viscere.
Possiamo prelevare molto da questo autore, ma forse la cosa più utile alla nostra crescita fotografica, è il suo modo di approcciarsi alla realtà. Il fotografo russo vede ed analizza lo spazio circostante come se fosse la scenografia del suo film, un mondo a parte che può essere costruito e distrutto minuziosamente all’interno dell’inquadratura.
Ogni elemento può essere sfruttato, ogni oggetto o momento acquista importanza se siamo in grado di dargli spessore o rilievo.
Non fermiamoci così all’apparenza, agli aspetti più superficiali dei nostri soggetti. Sforziamoci di guardare le cose con più profondità. Solo così potremmo davvero capire e conoscere la natura della nostra esistenza.