Tagli. Visioni. Apparizioni. La strada è un crogiolo di sensazioni in cui tutte le atmosfere, interne ed esterne al nostro essere, si uniscono, in una danza senza fine.
In strada ogni cosa tende a trasformarsi e a farlo quando meno te lo aspetti. Cambia la luce, la temperatura e le scene. Cambiano i volti e gli ambienti circostanti. Tutto è soggetto al cambiamento, alla sopravvivenza temporanea di pochi attimi.
In questo balletto che sa di opera infinita partecipano diversi interpreti, veri protagonisti della vita quotidiana. Ci sono i passanti, incoscienti del loro ruolo di prim'ordine, e i fotografi, sagaci burloni pronti a cogliere ogni variazione di questa eterna rappresentazione teatrale.
Adriano Cascio fa parte dei secondi, di quegli immutabili osservatori che hanno bisogno di sentirsi protagonisti indiscussi di queste scene, per riconoscersi e riconoscerne la vita.
I suoi "Portraits of Light", oggi sotto la nostra lente di ingrandimento, sono frutto di un'attenzione meticolosa nei confronti dei cambiamenti di luce, di tutte quelle fonti luminose che colpiscono i volti e li dipingono nel vuoto.
Non a caso, come racconta lo stesso Adriano, la luce non è altro che un “filtro” attraverso il quale il fotografo interpreta la propria visione del mondo e dell'umanità intera.
La sua natura, onirica, spesso misteriosa, se vista con occhi ingenui, nasconde innumerevoli alchimie, che possono trasmutare la realtà facendocela apparire come estranea, sinistra.
La luce è un mezzo privilegiato per raggiungere altre dimensioni: religiosamente viene legata alla vita eterna, in contrapposizione con le tenebre, più vicine all'oblio; in letteratura è invece fonte di armonia, di conoscenza e di verità: aggettivi che con la fotografia troviamo particolarmente azzeccati, esemplificativi.
Nelle immagini di Adriano i volti escono dalla luce, come se tendessero verso un qualcosa, verso la fine di un tunnel immerso nell'oscurità. D'altronde, l'impulso umano alla sopravvivenza, come detto prima, ci spinge verso la sicurezza, verso la visione delle cose da un punto di massima visibilità.
Usciamo dalle tenebre, da quella caverna di Platone, fatta di inganni e paure, per inoltrarci in un nuovo mondo, fatto di esseri come noi, ma anche di odori, sapori e sensazioni mai viste prima ad ora: il rischio del misterioso e dell'incontrollabile.
L'influenza della pittura fiamminga è innegabile, come anche il desiderio di assorbire l'essenza del momento per renderlo immortale. I volti di Adriano sono energumeni che sbucano di soprassalto e che rompono la tensione di un ambiente già ricco di suspence.
Questi ritagli nel vuoto sono potenti e colpiscono l'osservatore per la loro incisività e per la loro capacità nel saper trasporre l'ordinario in straordinario, portando questi personaggi dal mondo reale a quello immaginario.
I "Portraits of Light" di Adriano Cascio sono degli ecosistemi pronti a disintegrarsi e ricrearsi in continuazione. Delle vere e proprie perle all'interno dello spazio cittadino.
Seppur imperfetti, sporchi ed indecifrabili da alcune posizioni, rimangono una bella poesia, un trafiletto inopinato tra tanti altri.
Non attendo il momento perfetto ma tutto avviene impulsivamente, quasi a volerne catturare l’anima o svelarne l’oscurità interiore. Queste “visioni” della realtà, oniriche, sognate, immaginate, sono solo uno specchio: uno specchio che riflette me stesso.
Chi è Adriano Cascio?
Adriano Cascio è un fotografo di origini catanesi. Si avvicina alla fotografia da autodidatta. Nel 2015 entra a far parte di ISP (Italian Street Photography). Il suo stile è legato alla ricerca di instanti quotidiani in cui la luce, e le sue innumerevoli forme, prendono il sopravvento. Puoi vedere altri suoi lavori sul suo Sito Web o su Instagram.
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