Dentro le fotografie, le città si trasformano. A contatto con i sali d'argento, tutte le metropoli del mondo diventano materia vibrante per le inquadrature. Attraenti, oscure, pericolosamente ideali per una prossima vacanza: ogni città fotografata, anche quelle che al sol nominarle a voce farebbero sbadigliare dalla noia, mutano immediatamente in strane creature. Creature arzigogolate, spigolose, ammalianti; creature che ci parlano e punzecchiano; strutture pulsanti che ci mostrano, senza prendersi troppe remore con gli spettatori, le parti più oscure di se stesse.
Quella che si instaura tra fotografia e città è quindi una chimica speciale, una energia sottocutanea che in alcuni racconti, più che in altri, riesce ad evidenziare evoluzioni, criticità e difetti di un'intera regione rendendoli visibili a tutti. Un rapporto tra le parti che a volte demolisce concetti; ma che più spesso costruisce misteri. Misteri che, alcuni, riescono a coltivare così tanto da renderli dei progetti.
Questa chimica, Bruno Trematore, l'ha trovata con Düsseldorf: città diventata nel suo ultimo libro, Jigsaw Falling Into Place, in onore dei RadioHead, musa ispiratrice e specchio di una società contemporanea snaturata dal consumismo.
Düsseldorf: tra moda, arte e consumismo
In "Jigsaw Falling Into Place", Düsseldorf diventa teatro di incastri visivi, narrativi e metaforici. In queste coloratissime immagini, caratterizzate da tinte accese e da loghi di marchi di moda in bella vista, Bruno indaga l'evolversi del rapporto tra uomo e spazio urbano. Attraverso l'accostamento di forme, colori e oggetti simbolo di un consumismo sfrenato, le fotografie del progetto ci spingono ad interrogarci su chi siamo e su quali meccanismi politici muovono le nostre città.
Trasferitosi in Germania nel 2002, Bruno non ha più smesso di mettere al centro delle sue fotografie la città tedesca e i suoi abitanti. Se prima della pandemia, questo esercizio si riduceva a qualche uscita saltuaria nelle pause pranzo - perfette per «una Street Photography più classica, spontanea, dritta al punto», come mi ha raccontato lui stesso - nel 2020 il lavoro si è trasformato in altro: una raccolta critica, colorata, enigmatica, che racconta la città come fulcro di fenomeni sociali.
In Jigsaw mostro la trasformazione della città in un centro commerciale a cielo aperto: un luogo dove la pubblicità e l’architettura contribuiscono a sfumare i confini tra fantasia e realtà mentre il ruolo delle persone si sposta da cittadini a consumatori - Bruno Trematore
La Düsseldorf che ci mostra Bruno è una Düsseldorf parecchio bizzarra.
Vagando per le anonime vie di un territorio in eterna ricostruzione, notiamo immediatamente la freddezza dei suoi ambienti e la stranezza dei suoi abitanti.
Ogni elemento all'interno di Jigsaw Falling Into Place contribuisce alla creazione di un ritratto decontestualizzante della città. Questo infinito intersecarsi tra tessere e figure, più che mostrarci le virtù di uno dei simboli cardine dell'arte e della moda in Germania (nasce infatti qui una delle più famose scuole di fotografia al mondo), ci conduce verso una narrazione fuori dal comune dello spazio cittadino: una faccia inusuale, tanto distante dall'immaginario comune da sembrarci irreale.
«In soli dieci anni, Düsseldorf ha cambiato completamente il suo volto. Accelerato dai postumi della pandemia, il sistema urbanistico della città (soprattutto il suo centro) ha ceduto le redini alle multinazionali, diventando sempre più un centro commerciale a cielo aperto piuttosto che un luogo adibito alle interazioni sociali».
Come alieni, osserviamo Düsseldorf dall'esterno; incuriositi da lei, ci chiediamo se la Terra di questi famigerati umani sia poi tutta così: anodina, impersonale, coperta da lunghi teloni, profondamente caotica quanto sgraziata: interrogativi che ci accompagnano sfogliando, mano a mano, le pagine del volume, e che solo nel finale, quando il caos raggiunge l'apice della sua forma e le domande si susseguono furiosamente nella nostra testa, sembrano poter trovare una fievole risposta.
Bruno sceglie di appostarsi in luoghi specifici per sfruttare a pieno tutti i piani dell'inquadratura. Aspetta delle ore, in attesa del soggetto giusto. Potremmo dire che ha un talento nascosto per acciuffare il caos e renderlo godibile alla vista; dono che, mi racconta, ha scoperto di avere nel tempo, per caso, forse influenzato dallo studio forsennato di fotografi come Lee Friedlander e Wolfgang Zurborn.
Questa pulizia dello sguardo, in qualche modo, guida i nostri pensieri verso i giusti orizzonti. Si fa faro, nel mare tempestoso di pubblicità gridate e oggetti di lusso.
Seppur molte delle immagini di Jigsaw Falling Into Place rimangono degli enormi punti interrogativi, la sensazione di claustrofobia ed estraniazione che la visione di queste fotografie ci impone su carta, è forte, quasi soffocante. Ogni angolo della città sembra scrutarci con violenza. Si aspetta da noi attenzioni. Vuole attenzioni.
Il modo in cui il consumismo si insinua silenziosamente nelle nostre esistenze è spaventoso. Ci cambia dentro. Cambia le nostre abitudini. Ci spinge a essere parte di un'industria che produce, produce, produce, senza mai dar segno di cedimento.
Come mitragliatrici, ci bombarda costantemente di segnali, saturandoci la vista.
Iniziare ad accorgersi di come gli ambienti urbani (ci) stanno cambiando, mi dice Bruno, è già un passo importante per capire il fenomeno, prima che quest'ultimo «elimini le nostre identità sociali e storiche a favore di un mondo anonimo».
Il libro si apre con una cartina di Düsseldorf. Anch'essa molto colorata. Segno del pellegrinaggio che Bruno Trematore ha effettuato per realizzare il volume. Io, in lei, vedo anche molto altro: la testimonianza di una visione sul territorio che, a dispetto di tutto, è destinata a rimanere tale. Perché una cartina, dopotutto, non ci mostra le trasformazioni sociali di una città ma solo la sua incontestabile struttura.
A volte tornare a ripensare la dimensione urbana mettendola a confronto con tutti gli immaginari che l'hanno definita in questi ultimi millenni, può essere l'unica via di fuga per riflettere, e non rimanere imbrigliati dentro un sistema più forte di noi.
Bruno ha toccato con Jigsaw Falling Into Place solo la punta dell'iceberg di un fenomeno molto più destabilizzante. Mi confida però che in futuro tornerà a occuparsi del destino di Düsseldorf: questa volta dedicandosi a quei luoghi non ancora totalmente toccati dal cambiamento e per questo tutt'ora salvaguardabili.
E forse sta proprio lì, in quelle isole intaccate dal consumismo, la possibilità di proteggere la storia e la personalità di un ambiente urbano. Lontani dai negozi di lusso e dalle affissioni pubblicitarie, si può tornare a vivere lo spazio con maggior disinvoltura e passione. Uno spazio non più di soli consumatori, ma di uomini.
Chi è Bruno Trematore?
Bruno Trematore è un fotografo italiano. Il suo stile è asciutto, colorato, ironico. Ama prelevare pezzi di realtà per ricostruirli in indagini fotografiche che analizzano i fenomeni sociali e le evoluzioni delle civiltà moderne. Vive e lavora a Düsseldorf. Puoi vedere altri suoi lavori sul Sito Web o Profilo Instagram.
Jigsaw Falling Into Place è un'esplorazione visiva sul rapporto conflittuale tra ambiente urbano e esseri umani. La prima pubblicazione risale al 2024. Il libro contiene 57 fotografie (80 pagine totali, formato 20x30cm). Il costo è di 30 euro.