Conosciamo tutti bene la Magnum Photos.
Questa importante agenzia fotografica, fondata nel 1947, ha cambiato considerevolmente il mondo della fotografia, portando sul mercato un’idea di quest’arte più professionale e rispettosa delle parti coinvolte (soggetto e fotografo).
Tutti la lodiamo e tutti ne conosciamo ogni minimo dettaglio.
A fronte però di tanti anni di attività, e di immagini mozzafiato, rimane per molti ancora un mistero da sfatare: la reale importanza delle cornici nere intorno alle immagini dei fotografi accreditati.
A cosa servono? Semplice estetica? O si nasconde dietro un motivo lecito?
Il motivo delle cornici nere della Magnum Photos
Pensiamo un attimo alle reali motivazioni che hanno portato Henri Cartier-Bresson, Robert Capa, David Seymour, ecc.. nel 1947, a fondare la prestigiosa agenzia fotografia in questione.
Al centro di tutto c’era l’intento di voler dare maggior riguardo ai fotografi professionisti, coloro che ogni giorno rischiavano la vita sui campi di battaglia per portare alla luce eventi e contesti cruciali per la storia dell’umanità.
In quel periodo, i mezzi più veloci di diffusione delle immagini, erano i giornali e le riviste di settore, due universi che sfruttavano le fotografie di grandi e piccoli autori per accompagnare testi e inchieste di diverso livello.
Per motivi di impaginazione, o per “cattive” abitudini, capitava spessissimo che molte immagini venissero ritagliate, andando così a distruggere gran parte del valore emotivo e descrittivo della fotografia.
Questa procedura non era vista di buon occhio da tanti artisti che si ritrovarono a dover combattere legalmente contro queste riviste che mistificavano ed invertivano i toni dell’immagine a proprio piacere.
In questa confusione mediatica, la Magnum Photos trovò così uno stratagemma infallibile: aggiungere una cornice nera intorno alle foto in modo da rendere evidente qualsiasi ritaglio o modifica dello scatto.
Con questa piccola, ma importante, trovata, l’agenzia fotografica garantì maggior sicurezza ai suoi fotografi, proteggendo così il diritto d’autore. Per la prima volta nella loro carriera potevano vedere le proprie creazioni come le avevano immaginate a priori senza che nessuno potesse violarle.
La fotografia si mostrava in tutta la sua integrità anche grazie al fatto stesso che non veniva quasi mai accompagnata da didascalie particolari (Magnum Photos si prendeva il compito di visionare anche questo dato).
Un modo sicuramente insolito di permettere al fotografo di portare avanti le sue battaglie, e quelle del mondo, senza doversi imbattere in spiacevoli equivoci o pressapochismi del caso.
Oggi questa procedura viene apportata solo per progetti ben specifici oppure sotto richiesta dello stesso artista.