Magnum Streetwise: la Street Photgraphy secondo la Magnum Photos. Un titolo eloquente, che dovrebbe farti uscire immediatamente da casa tua, prendere la macchina ed andare ad ordinare il volume nella libreria più vicina.
Perché la Magnum Photos regala solide realtà e il suo nome è sinonimo di garanzie. Di solido però qui c’è ben poco, e di realtà c’è solo quella legata alla costruzione di un volume con uno scopo commerciale ben preciso: trovare uno spazio a tutte quelle immagini conservate negli archivi dell’agenzia e ancora orfane di un loro obiettivo.
Partiamo già male con questa recensione, e il solo fatto che stia per commentare negativamente un libro, di una rinomata agenzia, mi farà entrare in qualche lista nera, con volti e nomi: bersagli prediletti per il gioco delle freccette, con cui Ferdinando Scianna, e compagnia bella, si dilettano nei fine settimana, scommettendo sul vincitore e perdendo sistematicamente perché Elliot Erwitt è imbattibile.
Prima del linciaggio totale — se non schiatto prima avrai mie notizie nei prossimi giorni — devi sapere che qualcosa, per fortuna, si salva e non tutto è da buttare. Per questo ti invito a leggere la recensione fino alla fine, e poi valutare se ho ragione, oppure se sono solo un coglione patentato.
Magnum Streetwise — Recensione
Lo avevo già annunciato qualche giorno fa sulla Newsletter, non sarò troppo clemente con questa mia opinione su Magnum Streetwise. Il perché è subito chiaro: sei la Magnum Photos, l’agenzia fotografica più rinomata al mondo, e se mi parli di fotografia di strada, mi aspetto che tu lo faccia bene, e non in un libro che sembra il corrispettivo editoriale di una collezione di scarti messi lì alla rinfusa.
All’inizio ero entusiasta di aver aggiunto alla mia collezione un volume come questo. E ho mantenuto la mia felicità fino al raggiungimento del secondo capitolo. Da lì, si è rotto qualcosa. Si è palesata la natura controversa di questo prodotto.
Ma partiamo con ordine: cosa è Magnum Streetwise e perché dovresti valutare o meno il suo acquisto. Magnum Streetwise è un volume curato da Stephen Mclaren, edito Thames & Hudson ed uscito sul mercato nel 2019 (in Italia è uscito con il nome “Magnum sulla strada”, Edito Contrasto).
Il libro raccoglie, attraverso una sapiente divisione in capitoli e temi, circa 300 immagini di Street Photography realizzate dai fotografi accreditati Magnum Photos.
Nel volume sono presenti molti autori: tutti diversi e tutti provenienti da mondi paralleli od opposti a quello del genere preso in esame. C’è Richard Kalvar, ma anche Alec Soth. I pressuposti, a primo impatto, sono ottimi e l’immagine in copertina di Bruce Gilden fa sperare per il meglio.
Se mi dovessi soffermare solo sull’impaginazione, ti direi che è stato fatto un ottimo lavoro: la divisione in temi ed autori funziona, e la disposizione degli elementi, come anche le introduzioni ai capitoli scritti dai fotografi protagonisti, sono un’aggiunta ben gradita.
Magnum Streetwise non è però solo immagini. Ad accompagnarci nella lettura anche tante citazioni e tante belle parole sul genere, e sul come andrebbe affrontato, che fanno da intramezzo, rendendo l’esperienza più immersiva e godibile.
Fino a qui tutto bene, peccato che il castello di sabbia crolli nel momento in cui vediamo le fotografie che, pur essendo superiori alla stragrande maggioranza degli scatti realizzati da fotografi amatoriali sui Social, sono un pugno all’occhio, per la qualità infima e al limite della sufficienza.
Non tutte sono da buttare, anzi: quelle degli autori non vicini al genere, stupiscono, perché sono quelle da cui non ti aspetti chissà cosa, e che invece, a discapito delle avversità e dell’imperizia dei loro creatori, ti regalano delle belle soddisfazioni.
Vedere un Alec Soth o un Herbert List alla prese con la Street Photography è meraviglioso e, per usare un altra citazione televisiva di bassa lega, non ha prezzo.
La delusione più totale è però nel complesso, e nei grandi autori. Sempre le stesse immagini, viste e riviste, nel caso di autori come Bresson o Kalvar, e scarti di shooting realizzati in fretta e furia, o in una Domenica in famiglia, per tutto il resto del volume — e lo vedi subito, basta soffermarti qualche secondo in più ad osservarle.
Hai l’impressione ad ogni fine capitolo di aver speso male i tuoi soldi. Perché quello che davvero non funziona è l’idea di voler parlare di fotografia di strada attraverso queste immagini che forse, nel profondo, non gli rendono giustizia.
È come se il direttore editoriale avesse trovato delle foto sparse in un archivio perduto, e avesse avuto, in preda alla follia di una notte in bianco, la brillante idea di farci un volume.
Una presa in giro per certi versi, che mi ha fatto storcere il naso, e che non può rendere questo prodotto, curato benissimo dal punto di vista estetico, un vero e proprio punto di riferimento nel mercato editoriale sul tema della Street.
Da lettore e amante della fotografia, avrei di gran lunga preferito avere meno autori e più immagini di qualità. Perché in fin dei conti, sono quelle che importano e che, da totale ignorante in materia, mi fanno avvicinare al genere.
Sei la Magnum Photos. Hai grandi fotografi e tante frecce nel tuo arco. Perché non costruire un volume ben fatto, completo, magari messo ad un prezzo più alto, ma ricco di materiale davvero utile?
Per chi legge, compra e sfoglia volumi fotografici, noterà fin da subito i suoi limiti e si chiederà se poteva spendere meglio i suoi soldi (molto probabilmente si).
Sfogliando le pagine sono rimasto deluso e non vi nego che, se non fosse stato per qualche grande autore citato lì in mezzo, avrei concluso la mia esperienza con questo libro molto tempo fa.
Volevo sentirmi dire, e farmi spiegare, da questi autori quanto fosse strafiga la Street Photography, e il perché andrebbe praticata. Ed invece mi sono ritrovato nella situazione in cui devo spiegare a te, che stai leggendo questo articolo, che neanche loro, in questo libro, ci sono riusciti.
Stampato bene, rilegato e composto nei minimi dettagli, ma nel contenuto carente e nel principio di indispensabilità neanche a parlarne. Altri, con un prezzo uguale o leggermente maggiore, hanno fatto di meglio.
Mi sembra difficile consigliarvi Magnum Streetwise. Non è un prodotto totalmente da buttare, ma neanche da lodare. Potremmo inserirlo in quella frangia di volumi che se trovi a pochissimo prezzo fa bene avere, ma se devi scegliere tra lui o un altro, perde già in partenza sotto molti punti di vista.
Ti consiglio di sfogliarlo in libreria prima di valutare un suo possibile acquisto. E come si dice in questi casi “uomo avvisato, mezzo salvato”. Se non sei tipo la libreria, guarda qui.