Penso sia arrivato il momento di parlarvi di uno tra i miei più apprezzati fotografi del XXI. Sto parlando di Nikos Economopoulos, fotografo già introdotto nell’articolo sulla Cultura greca sulla Street Photography, e reporter tutt’ora molto apprezzato dagli artisti di stampo contemporaneo.
Nikos Economopoulos Biografia
Nikos Economopoulos nasce in Kalamata, Grecia, nel 1958. Dopo aver studiato legge a Parma, Nikos, ritorna nella sua terra dove inizia a lavorare per i giornali come fotogiornalista d’azione.
Stanco di sottostare alle norme imposte dai giornali, il fotografo greco, abbandonerà ben presto il suo posto di lavoro per dedicarsi a vari progetti di stampo fotografico in solitaria. Molti dei suoi lavori, passati e presenti, trattano la vita quotidiana di persone, e popoli, emarginati dalla società e in bilico tra la vita e la morte.
I Balcani, i migranti e gli zingari sono i soggetti preferiti di questo autore che cerca, attraverso un processo di sensibilizzazione, di mettere in luce i problemi e le ingiustizie che hanno colpito, e che tutt’oggi colpiscono, questi popoli. Oggi Nikos Economopoulos è un membro attivo della Magnum Photos e uno dei fotografi più influenti del XXI secolo.
Il processo artistico di Nikos Economopoulos
Dopo una breve introduzione di natura storica ecco che arriviamo al punto cruciale del nostro discorso: cosa rende davvero speciale Nikos Economopoulos rispetto ad altri fotografi della sua stessa linea temporale?
Beh, basta dare un’occhiata ai suoi scatti per comprendere il come sia un’artista dall’occhio, e dalla sensibilità, davvero eccezionale.
Ho voluto definire Nikos “armoniosamente scorretto” perché i suoi scatti, seppur molte volte con delle “imperfezioni” di natura dispositiva dei soggetti, non mancano mai di armonia e di equilibrio (tipica caratteristica dei fotografi greci).
La scelta di contrapporre porzioni intere e frazionate di soggetti diversi, è una scelta dettata dalla voglia di voler dare importanza a tutto lo spazio circostante.
La visione non si ferma soltanto alla porzione inquadrata dal nostro corpo macchina, ma va oltre, creando degli scenari ancor più entusiasmanti e curiosi (un processo molto simile a quello di Luigi Ghirri).
Nikos Economopoulos fu molto influenzato dagli scatti di Henri Cartier-Bresson e il suo modo di comporre ce lo ricorda in maniera evidente. Anche se, rispetto al fotografo francese, troviamo in lui una maggior predisposizione alla sperimentazione e al rifiuto delle regole “accademiche”, degli aspetti che hanno formato il suo stile personale tutt’oggi molto apprezzato.
Henri Cartier-Bresson mi ha mostrato un modo nuovo di vedere le cose…quello che vedo nelle sue fotografie non è solo geometria e composizione, ma una ambigua ed “unica” visione della realtà.
La sensibilità con cui Nikos fotografava i suoi soggetti era davvero impressionante. A lui non interessava mettere fortemente in risalto le loro condizioni (non è alla ricerca dello scoop) poiché bastava documentare la loro vita, e le loro azioni quotidiane, per far notare la differenza tra la società fittizia e quella reale. La fotografia parla da sola, anche quando non vuole farlo.
Cosa ci insegna Nikos Economopoulos sulla fotografia?
Nikos ha passato gran parte della sua vita a documentare le storie di persone poi non così tanto lontane da noi. Molte volte non ci rendiamo conto che, a pochi passi dalla nostra casa, si stanno svolgendo degli eventi meritevoli di essere fotografati e documentati.
Per questo motivo portare con noi sempre la nostra macchina fotografica, o aprire la mente ed osservare quello che ci circonda, può essere l’inizio di un progetto interessante.
Le fotografie di Economopoulos sono di forte ispirazione e ci insegnano ad apprezzare ogni istante e momento della nostra vita per questo, la ricerca della perfezione, è solo un modo per perdere la concentrazione sui punti salienti della nostra esistenza.
Osservazione, studio ed amore per quest’arte sono gli unici punti fondamentali per diventare un grande fotografo!