Ho comprato, rivenduto e maneggiato così tante macchine analogiche nella mia vita da aver ormai acquisito un sesto senso nel riconoscere quale di queste possano durare nel tempo e quali no.
Acquistare una macchina analogica è un terno al lotto. Se hai fortuna ti capita la macchina perfetta, senza graffi e con tutti i meccanismi ancora funzionanti; se hai sfiga, come me, ti becchi una fotocamera magari bellissima esteticamente, ma perfettamente inutile ad esaurire il suo principale compito: scattare fotografie.
Così ho deciso di aiutarti, almeno a te, per me non c’è ormai più speranza, raccogliendoti qui sotto tre passaggi fondamentali da tenere in considerazione se non vuoi trovarti con un bel fermacarte sulla tua scrivania e un conto rosso in banca.
1. Non ti fermare all’estetica
Molte volte ci facciamo prendere dalle emozioni dell’acquisto compulsivo: vediamo una macchina, bellissima nella sua forma e nelle sue ghiere, e l’acquistiamo senza prima controllare se possa fare davvero per noi.
Le macchine analogiche hanno un fascino indefinibile e il loro appeal nei confronti degli amanti del vintage raggiunge a volte dei livelli inimmaginabili. Sappi però che l’estetica è una trappola e posso farti tre esempi a sostegno di questa mia strampalata tesi:
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