In Sicilia non esiste una via di mezzo. La sua anima mediterranea è sballottata, incessantemente, tra il nuovo e il vetusto, tra il mare e la montagna, tra la tradizione del passato e le tecnologie del moderno: uno strano legame tra le parti, che si consolida radicalmente da nord a sud dell’isola e che rende questo territorio multiforme, strutturato secondo linguaggi e costumi che variano da città in città.

Per lunghi secoli, poeti, scrittori e fotografi hanno tentato di restituirci l'essenza stessa della Sicilia inglobandola in pochi, ma efficaci, frammenti. La sua vena poetica, in testi dal sapore malinconico come in "Il mare colore del vino" di Sciascia, ma anche la sua conturbante e complessa stratificazione sociale nelle straordinarie fotografie di Letizia Battaglia e di Ferdinando Scianna.

Tutti, in qualche modo, hanno urtato violentemente la testa nel muro di quella sconfortante consapevolezza di non poter racchiudere la Sicilia in un unico contenitore. Ciononostante, impotenti e amareggiati, nessuno di loro ha mai abbandonato l'idea di raccontarla. Quest'isola, come una donna capricciosa ma amabile, lascia tracce in ognuno di noi. Tracce che vanno custodite con molta cura.

Di quelle tracce, Giordano Cascone, ne ha fatto una serie: Resti di Sicilia.

Un arazzo tutto siciliano

Immagine di © Giordano Cascone

Giordano Cascone è un fotografo catanese. Negli ultimi anni ha dedicato tutto se stesso al racconto della sua terra e di tutte quelle storie che vanno protette dallo scorrere del tempo. È giovanissimo (ha solo 25 anni) eppure per niente annoiato dall'idea di dover frequentare generazioni passate e riti folkloristici di ogni sorta.

Per lui la Sicilia è una cosa importante e tale attinenza la si nota subito, fin dalle prime immagini che aprono la serie. In Resti di Sicilia c'è un'atmosfera di insopprimibile leggerezza, una rievocazione - come dice l'autore - «di quel magico sapore di un Sud che sta svanendo nelle pieghe di un progresso incontrollabile».

Il fotografo colleziona per noi piccoli frammenti di una cultura secolare. A far capolino in molte delle sue immagini, la religione, la musica e la socialità. Tutti ingredienti, che mischiati insieme, ci parlano di un'isola dalle mille sfumature.

L'interesse fotografico verso la mia terra nasce da una necessità, innescata dai racconti delle vecchie generazioni, di documentare usanze e luoghi in via d'estinzione. Bambini che giocano per le vie del paese, circoli ricreativi, festività religiose e musiche popolari. Ma anche borghi marinari rasi al suolo per far spazio alle industrie. Questi sono per me i "Resti di Sicilia" - Giordano Cascone

Resti di Sicilia non è un raccolta come le altre.

Innegabilmente lo spirito che la muove è quello tipico della cultura fotografica siciliana (quel bianco e nero, come dire, ci riporta ai grandi del contemporaneo), ma lo sguardo, a parer mio, va oltre: è fresco, dinamico, attento ai dettagli.

Giordano alterna con grande intelligenza situazioni dal sapore tradizionale a contesti sociali minati da scelte politiche prese con fin troppa superficialità. Dalle Ntuppatedde di Catania, si passa ai circoli ricreativi per anziani; dai pescherecci di Palermo, ai resti di una vecchia fabbrica. Tale passaggio, nel racconto, avviene con immediatezza, cura, come se si stesse illustrando una grande atlante del siciliano.

Immagine di © Giordano Cascone

C'è grande bellezza nelle immagini proposte da Giordano. Una bellezza che definirei di cristallo, da maneggiare con delicatezza per evitare di infrangerla.

Questa bellezza la vedo soprattutto nei visi dei suoi soggetti. Imperturbabili. Emozionati. Concentrati sulle loro attività. E soprattutto nei luoghi, che pur deturpati dall'uomo, continuano a dimostrarsi forti, irrequieti: non sembra esserci niente che li possa scalfire, neanche l'obiettivo inopportuno di un fotografo.

Sono rimasto attonito dall'irruenza che queste fotografie si portano addosso.

Da siciliano, percepisco la gravità di trovarsi di fronte a momenti quotidiani che oggi esistono, e che tra qualche anno, o mese, potrebbero non esistere più.

È come se il fotografo si fosse assunto l'estremo compito di conservare tutto in una teca, nel tentativo di rendere fruibili queste testimonianze di una Sicilia che resiste per i siciliani che verranno. Quella teca, ci ammonisce lo stesso autore, non deve però rimanere solo un oggetto da museo. Va spolverata. Mostrata il più possibile al pubblico. Le fotografie, insomma, vanno diffuse; la cultura perpetrata e protetta.

Resti di Sicilia si dimostra così essere un progetto (ancora in divenire) con forti basi al suo interno e con un obiettivo rispettabilissimo. Una Sicilia, che per questa volta, si lascia ammansire, per conservare se stessa alle generazioni che saranno.

Una cosa che non accade spesso e che Giordano Cascone ha reso possibile.

Chi è Giordano Cascone?

Giordano Cascone è un fotografo siciliano. Da diversi anni si occupa di documentare il proprio territorio natale. Ha esposto di recente a Parigi in una collettiva organizzata da Street Sans Frontières. Seguilo su Instagram.

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