Nelle scorse settimane abbiamo parlato di grandissimi autori del calibro di Koudelka e Scianna, due fotografi di continenti diversi che sono riusciti ad imporre una visione particolare del nostro mondo.
A questa ristretta cerchia fa parte sicuramente anche Sebastiao Salgado, fotografo brasiliano che con le sue immagini dal grosso impatto emotivo ed psicologico ha scritto, e tutt’ora scrive, una parte importante del nostro panorama sociale mondiale.
Sebastiao Salgado Biografia
Sebastiao Salgado nasce a Aimores (Brasile) nel 1944. Il suo avvicinamento alla fotografia avviene intorno agli anni ’70, ma si può dire essere esplosa solo dopo aver conseguito il suo primo viaggio fotografico in Africa (dopo aver conseguito la sua laurea in Economia).
Nel 1973, Sebastiao, realizza il suo primo reportage sulla siccità del Sahel capendo subito dopo che la sua strada si sarebbe dovuta estendere verso la narrazione di luoghi e persone appartenenti, sia alla sua cultura latina, sia alle località povere (Africa in primis).
Sebastiao iniziò così ad organizzare moltissimi viaggi, alcuni di questi con una durata di mesi, che lo portarono ad inserirsi in maniera importante ed entusiasmante all’interno di culture variopinte e diverse tra di loro.
Tra i suoi lavori più importanti ricordiamo Genesis, vero e proprio omaggio alle bellezze sconfinate del nostro pianeta, e “La mano dell’uomo, reportage sui lavoratori di ogni etnia e cultura. Tutt’oggi viene riconosciuto come uno tra gli autori più importanti al mondo e rappresenta un punto di riferimento per moltissimi fotografi odierni.
La visione “umana” di Sebastiao Salgado
Dietro la figura e l’approccio fotografico di Salgado girano varie informazioni ed opinioni, c’è chi lo considera un grandissimo artista con una visione delle vita sensibile ed altri invece lo considerano un personaggio che approfitta degli eventi per poter avere un riscontro economico.
Lasciando stare quelle che potrebbero essere delle opinioni negative, Salgado rimane un fotografo dalle grande capacità emotive e visionarie.
I suoi scatti sono la più completa rappresentazione di un “occhio” dedito alla ricerca della spettacolarità, vista dal punto di vista positivo, di eventi veramente bruschi e dolorosi della vita degli uomini.
Il suo approccio vuole dar vita ad un mix di emozioni che in parte, rendono impressionante lo scatto, dall’altra mettono in evidenza l’evento tanto da farlo rimanere impresso nella mente di tutti.
Il suo bianco e nero è così dettagliato, particolare e drammatico tanto da rendere ogni scatto veramente impressionante. Se pur molto vicino ai suoi soggetti e alle loro storie, le sue immagini rimangono distaccate: questo è importante poiché egli punta a mettere in risalto l’evento, a renderlo immortale e così ricordato dai posteri.
Questa è la mia fotografia: rispettarli e mostrare una storia. Non sono spinto dall’idea di fare foto belle o di diventare famoso ma da un senso di responsabilità — Sebastiao Salgado
Salgado non è spinto da finalità economiche, il suo lavoro vuole essere uno, tra i tanti punti di testimonianza, di eventi che appartengono alla nostra storia e alla vita di ognuno di noi.
Cosa ci insegna Salgado sulla fotografia?
Salgado ci insegna, principalmente, due importanti nozioni sul mondo della fotografia e sul ruolo del fotografo. Quest’ultimo deve riconoscere di essere fondamentale a livello sociale poiché ha tutte le carte in regola per poter cambiare il pianeta.
Le immagini sono una “testimonianza” potentissima delle vicende umane e per questo motivo, il fotografo, ha una responsabilità da tenere in considerazione quando scatta.
L’altra importante nozione ci viene data direttamente dallo studio della sua storia e del suo lavoro. I suoi studi di economia non sono stati un impedimento alla sua produzione creativa anzi, come ricorda lui stesso, questi sono stati importantissimi per l’analisi di culture, luoghi e persone provenienti da parti del mondo diverse tra di loro.
Avere un bagaglio culturale ampio è vitale per chi vuole narrare e raccontare una storia con le proprie fotografie, avere più passioni e interessi verso contesti diversi tra di loro ci può rendere delle persone, e degli artisti, migliori.