L’indecisione gioca sempre brutti scherzi e noi fotografi siamo spesso complici di scelte alquanto discutibili e criticabili.
Il trend che si sta diffondendo in questi mesi su Instagram ne è l’ennesima prova: post confusionari che mettono sul piatto la stessa immagine rivista con più tagli o con diverse modalità di post-produzione (colore e bianco e nero).
Il delirio più totale.
Ma perché vale la pena sfuggire da questa innocente moda, si spera, passeggera?
Fotografare è una questione di responsabilità
Siamo milioni di fotografi nel mondo. Il numero di immagini che si susseguono giornalmente, come una valanga incontrollabile, nei Social Networks, potrebbe tranquillamente riempire, se stampate tutti in piccolo formato, un grattacielo americano.
Questa cosa mi sbalordisce ogni volta e mi ha portato nel tempo ad acuire, sensibilizzandola, la mia capacità di selezione e pubblicazione delle mie immagini.
L’etica fotografica si insinua sempre nei nostri discorsi e vedere che ancora qualcuno non comprende che pubblicare innumerevoli fotografie, senza tener conto delle conseguenze, è una pratica sbagliatissima. Ne abbiamo già parlato, ma in queste settimane abbiamo raggiunto un livello superiore, con l’introduzione del triplo-fantastico post su Instagram che non lascia scampo a ripensamenti — perché c’è tutto, dal colore al bianco nero; dal ritaglio eccentrico a quello moderato.
Follia pura; ed non è un caso che questa tendenza sia partita proprio sui Social Networks, che non fanno altro che ampliare, in maniera ingiustificata, il fenomeno in questione. Questa indecisione porta a distruttive conseguenze dal punto di vista creativo e autoriale.
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